E' tempo di tornare e prendere nuovamente la via dell’acqua.
Ormai soddisfatta
della giornata trascorsa a Burano mi siedo in barca e mi godo il viaggio del
ritorno, passando il mio tempo a guardare fuori.
Uno
specchio d’acqua davvero grande, cinquantacinquemila ettari, separato dal mare
aperto solo da lunghe lingue di sabbia.
La laguna veneta è considerata la più
grande zona umida d’Italia.
Un
ecosistema tanto prezioso quanto fragile che cambia costantemente aspetto
secondo il susseguirsi delle maree.
Il
paesaggio tutto intorno è davvero unico: frammenti di terra che sembrano voler
tentare il tutto per tutto pur di rimanere a galla e una vegetazione unica,
fatta di piante davvero forti e resistenti che non temono nemmeno la presenza
dell’acqua salata.
Ho
provato a contarle ma, effettivamente, sono davvero tante.
Le
briccole sono simboli indiscussi dei bellissimi paesaggi lagunari.
Questi
strani pali li ritroviamo ovunque nella laguna veneta e, ancora oggi, vengono usati
dai naviganti per orientarsi all’interno della laguna.
Da questi pali
posizionati in mezzo all’acqua si possono ottenere molte informazioni utili per
la navigazione stessa come ad esempio la profondità del fondale e l’evolversi
delle maree.
Ancora
oggi le briccole vengono utilizzate per indicare i percorsi giusti e
visualizzare i canali navigabili, oltre ad essere usati per l’ormeggio.
Le
briccole sono formate da due o più pali legati insieme e immersi nell’acqua per
circa dieci o vent’anni; alla fine di questo periodo vengono sostituiti con
pali nuovi, perché ormai usurati dal tempo ma soprattutto da quelle simpatiche
bestioline chiamate
teredine.
Quando si naviga in
laguna è
impossibile non rimanere impressionati dal numero di briccole che, ad un occhio
inesperto sembrano messi a caso.
Le briccole, in realtà, sono state messe per
dare la giusta direzione a chi va in barca in laguna.
Probabilmente se ne
contano circa novanta mila in tutta la laguna veneta ma, ovviamente, negli anni
si sarà perso il conto.
Ѐ un piccolissimo mollusco
che vive sia in mare che in acque salmastre.
Si nutre di legno e, per questo,
minaccia la durata sia delle briccole che di alcune imbarcazioni.
Questo mollusco per
mangiare scava all’interno del legno creando dei piccoli tunnel e fori che
rendono il legno particolarmente bello dal punto di vista estetico.
Tuttavia questi fori e questi
tunnel indeboliscono la struttura del legno che diventa piuttosto fragile.
Per
questo motivo il legno usato in mare deve essere controllato costantemente e
cambiato in caso di necessità.
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