Protagonisti indiscussi della costa teatina, i Trabocchi sono antiche macchine
usate per la pesca con le reti.
Realizzate da gente di terra per poter trarre
sussistenza anche dal mare senza dover affrontare il rischio delle acque alte,
resistono da secoli alle intemperie, nonostante la loro apparente fragilità.
Il mio viaggio, in questo angolo di Abruzzo, non poteva concludersi senza
vedere da vicino un trabocco.
Da qui l’idea di prendere appuntamento con un
traboccante (uomini che pescano dai trabocchi), membro di una delle famiglie di
traboccanti più antiche della zona.
Ci mettiamo d’accordo per incontrarci sul
suo trabocco.
La giornata non è delle migliori: mare mosso, vento e
un po' di freddo; ovviamente tutto questo non mi ferma, anzi.
Raggiungo il
punto indicatomi e, lasciata la macchina, faccio qualche metro di strada a
piedi ed eccolo lì come lo avevo sempre immaginato.
Nulla di diverso da come li avevo visti in foto con
quella forma decisamente bizzarra. Aveva ragione Gabriele D’Annunzio, famoso
poeta abruzzese, a definirli simili a dei ragni.
Guardandolo dà l’idea di una
struttura un po’ instabile e più mi avvicino, più la sensazione di instabilità
cresce in me.
Decido di salire e percorrere la lunga pedana sospesa sull’acqua
che mi separa dalla piattaforma vera e propria.
Camminare su quella pedana dà
l’impressione di camminare su un ponte tibetano e questo rende il breve
tragitto ancora più emozionante.
Dalla piattaforma del trabocco la vista è davvero
spettacolare e non intendo il mare e la bellissima costa, mi riferisco a tutto
quello che vedo intorno a me: grosse cime poggiate, come sospese su grossi pali,
reti enormi, poggiate a terra, un po' arruffate, grandi reti sospese sopra
l’acqua come fossero panni stesi e un grosso argano usato per alzare o
abbassare le reti in acqua.
Mi sembra di essere stata catapultata in un’epoca
davvero molto lontana. Una bella sensazione.
Il traboccante, a prima vista un
po' burbero ma, in realtà, simpatico e molto disponibile, inizia a raccontarmi
tutta la storia del suo trabocco e tutta la storia di questi incredibili
macchinari da pesca; starei ore ad ascoltarlo.
Mi ricorda un vecchio e bravo
maestro di scuola, della scuola del mare.
Passa più di un’ora, ormai inizia ad essere tardi, è tempo di ripartire
ma lascio il traboccante e la Costa dei Trabocchi con una promessa: ritornare
quanto prima.
Ѐ una terra che mi è, davvero, rimasta nel cuore.
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