Praticamente casa: in
pochi minuti, infatti, mi ritrovo nel cuore del Parco del Monte San Bartolo e
per questo ho imparato a conoscerlo in ogni suo aspetto.
È poco conosciuto e sembra
soffrire di complessi di inferiorità rispetto al più famoso “cugino” Conero, ma
in realtà il monte San Bartolo non ha nulla da invidiare al monte Conero.
È il primo promontorio
che si incontra lungo la costa adriatica, venendo da nord, dopo ben 400
chilometri di costa bassa e sabbiosa: questo è un aspetto davvero molto importante,
soprattutto per gli uccelli migratori ma non solo.
Tra i tanti sentieri tracciati
che permettono di andare alla scoperta del parco, c’è il mio percorso
preferito.
È un bellissimo sentiero, vista mare, che lo attraversa e che dà
modo di scoprire anche i borghi che, come gemme, svettano sulla cima del monte:
Casteldimezzo e Fiorenzuola di Focara.
Quando si parla del Monte San Bartolo bisogna parlare del suo forte legame con il mare. Non solo perché lungo i sentieri del parco si incontrano, spesso, scorci panoramici vista mare davvero mozzafiato, ma anche perché nel corso dei secoli il mare e la terra, in questi luoghi, hanno creato un legame indissolubile che ha dato vita ad un paesaggio unico nel suo genere.
Il Parco Naturale del Monte San Bartolo è situato tra Gabicce Mare e Pesaro e presenta aspetti naturali di grande pregio.
Posando lo sguardo verso sud, a partire dalle lunghe spiagge sabbiose, tipiche della riviera adriatica, si erge maestoso il suo profilo in un susseguirsi di falesie a picco sul mare, alternate da piccole baie nascoste costituite da spiagge di ghiaia e ciottoli.
Dalla cima del monte le alte pareti, chiamate falesie, sembrano tuffarsi nel mare, offrendo scorci panoramici davvero sorprendenti che spaziano dal verde delle colline al blu del Mare Adriatico.
Attraversando il sentiero panoramico più bello della riserva si raggiungono gli antichi borghi medievali e fortificati di Casteldimezzo e Fiorenzuola di Focara e il piccolo porticciolo di Baia Vallugola.
Borghi e luoghi che racchiudono storie e leggende davvero incredibili: dalla leggenda dell' antica città sommersa di Valbruna alla curiosa storia del "Cristo venuto dal mare".
Passeggiare lungo i sentieri panoramici del parco del Monte San Bartolo significa compiere un cammino nella natura ma anche nella storia millenaria di un luogo che ha conosciuto la gloriosa storia degli antichi Romani, le terribili scorribande dei pirati e le gesta di cavalieri venuti da lontano.
Ovviamente, visto con gli occhi di una naturalista, il parco rivela tanti altri pregi, spesso poco conosciuti.
Il primo fra tutti, sicuramente, l'importanza naturalistica che riveste questo luogo per gli animali migratori: uccelli, in primis, ma anche molti insetti come le farfalle che qui trovano un luogo ideale per riposarsi, riprodursi e, perché no, anche per vivere.
Il parco naturale del Monte San Bartolo è molto importante anche per la presenza di numerose specie di uccelli tra cui il falco pellegrino, i
rapaci migratori come il falco pecchiaiolo, il falco di palude e una specie molto rara come l’albanella pallida che viene dall’Africa per poi nidificare nell’Europa dell’est.
Il parco del Monte San Bartolo, proprio per la sua posizione strategica, è diventato il luogo ideale per migliaia di uccelli migratori.
Gli uccelli migratori sono in grado di percorrere regolarmente grandi distanze in cerca di cibo; volano per migliaia di chilometri per evitare gli inverni rigidi quando il cibo a disposizione è scarso. Questo loro andare e venire è detto migrazione e i luoghi come il Monte San Bartolo sono posti ideali per questi uccelli migratori perché qui trovano riparo, cibo e un luogo dove fermarsi per un certo periodo.
Come dico sempre: è come un bellissimo autogrill dove poter trovare ristoro, buon cibo e ottime possibilità per prendersi cura dei propri piccoli.
Proprio grazie alla sua posizione strategica per gli uccelli, il parco naturale del Monte San Bartolo è stato inserito all'interno della Rete Natura 2000.
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