Il sentiero in questo punto sembra aprirsi.
Guardando
bene, scorgo sulla destra qualcosa di particolare: sabbia bianca e finissima; è
il segno inequivocabile della vicinanza al mare.
Decido di seguire il mio istinto ed infatti, pochi
metri più avanti vedo la vegetazione retrodunale e poi quella dunale che
annunciano il mare.
Ovviamente non mi sono fatta trovare impreparata, ero
partita con il giusto equipaggiamento: costume da bagno e asciugamano.
La pausa relax nella meravigliosa spiaggia di
Collelungo (nel cuore del parco) è una tappa obbligata.
Il paesaggio è davvero incredibile; la giornata è
bella, calda e c’è un sole bellissimo.
Ѐ metà settembre, la temperatura è
ideale sia fuori che dentro l’acqua.
Decido di togliere gli scarponi da trekking e
mettere prima i piedi nella sabbia e poi di fare una passeggiata con i piedi in
acqua: anche questo è trekking.
Il mare è calmo, l’acqua calda (anche per i miei
standard) e questo mi invoglia anche a fare un bagno: perché no, il tempo lo
permette. Mi aspetta un cammino ancora lungo, quindi il bagno rilassante può
solo aiutare a ricaricarmi.
Dopo un’oretta decido che è ora di rimettermi in
cammino: non sono ancora a metà percorso.
Rigenerata e soddisfatta della location scelta per
il meritato riposo, lascio la bellissima spiaggia e mi immetto nel sentiero.
A questo punto posso decidere se proseguire lungo
il tracciato o fare una piccola deviazione.
Ovviamente scelgo di fare la
deviazione, certa che la meta finale è degna dello sforzo fisico che sto per
affrontare.
In realtà è una salita non tanto difficile ma il
caldo inizia a farsi sentire; proseguo fino alla cima e qui, la sorpresa: una
distesa di verde a perdita d’occhio.
Mai visto uno spettacolo del genere.
Raggiunta la cima dove si trova la Torre di
Collelungo, mi ritrovo qualcosa di davvero inaspettato: una pineta sconfinata, una
macchia verde che sembra non finire mai; l’unica interruzione è la distesa blu
del mare. Davvero una bella sensazione.
Proseguendo si arriva al sentiero principale e, dopo
aver attraversato uno splendido oliveto, (segno inequivocabile del passaggio
dell’uomo fin dai tempi più antichi), si entra in un bellissimo ambiente
forestale che non mi abbandonerà fino alla fine del percorso.
Da qui il sentiero comincia a salire ma la vista
viene coperta da un manto di alberi e arbusti.
Il paesaggio è di nuovo
cambiato: una splendida lecceta con un fitto sottobosco che, di tanto in tanto,
lascia spazio ad una bellissima macchia mediterranea.
Il sentiero è un anello, quindi, dopo 14
chilometri di cammino mi ritrovo al punto iniziale.
Il percorso naturalistico è
terminato ma le sorprese in perfetto stile maremmano ancora no.
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