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Il Duomo delle Dolomiti

La mattinata è passata tra profondi canyon, paesaggi lunari e un trekking avventuroso ed emozionante.
È il momento di ritrovare un po' di tranquillità e pace. Quale modo migliore se non quello di godersi le ore del pomeriggio a Pietralba, piccola frazione della Val d’Ega .
Questa bella località altoatesina è famosa per il suo splendido Santuario.
Dal centro del piccolo paese, infatti, comincia un itinerario che, tra boschi e bellissimi prati che nel pieno della primavera sembrano vere e proprie macchie di colori grazie ai tantissimi fiori, giunge fino al santuario.
È un viaggio che migliaia di visitatori, ogni anno, scelgono di fare per andare alla scoperta di uno dei luoghi più spirituali dell’Alto Adige: il Duomo delle Dolomiti.
È così, infatti, che viene chiamato il Santuario della Madonna di Pietralba.  
Si trova a 1520 metri di altezza e la sua imponente presenza svetta, solitaria, sulla bellissima Val d’Ega.
Sono arrivata al santuario di Pietralba mentre imperversava un fortissimo temporale e il cielo tutt’intorno si era fatto scuro e minaccioso, ma, arrivata con la macchina sull’ultima curva, ecco l’imponente e maestoso   santuario che sembrava accogliermi con una luce davvero splendente. 
Il suo bel timpano dorato, infatti, rendeva splendente la luce tutto intorno.
Ammetto di non essere la persona più religiosa del mondo, anzi, ma posso assicurare che questo luogo non è solo religione e spiritualità, ma è la perfetta sintesi della storia di questa terra e delle tradizioni della sua gente.
Entrando nel santuario c’è una cosa che colpisce: la maestosità del luogo sia dal punto di vista artistico che dal punto di vista emotivo.
All’ingresso, infatti, le pareti sono letteralmente coperte dalle preghiere e dagli ex voto che negli anni hanno lasciato i visitatori e i fedeli del santuario. 
Se ne contano millecinquecento ma, oltre a questi, di conservati ne esistono oltre quattromila. 
Numeri impressionanti che mettono in luce la grande fede che molti, uomini e donne provenienti da tutta Europa, hanno nei confronti della Madonna di Pietralba.
Tra gli ex voto ci sono anche tanti caschi di moto e di biciclette: simbolo di tante vite salvate; davvero commovente.
Un vero e proprio simbolo di fede che colpisce immediatamente anche chi, come me, non è credente.
La mia visita al santuario è stata emozionante ed interessante anche grazie al priore: Padre Mathieu Ngoa.
Un frate davvero divertente e disponibile che mi ha accompagnato e mi ha fatto conoscere la storia del santuario stuzzicando la mia curiosità con aneddoti a volte divertenti e a volte commoventi. 

Natura, fede e tradizioni: un percorso tra natura e spiritualità

La tradizione racconta che nel 1533 un eremita, Leonard Weissensteiner, precipitando in un dirupo tra i boschi che circondano il duomo, ebbe la visione della Madonna che gli venne in soccorso.
Come forma di gratitudine, quindi, l’eremita Leonard decise di costruire e dedicare alla Madonna una cappella che poi venne sempre più ingrandita fino a diventare l’attuale santuario.
Nel fitto bosco che incornicia il duomo si trova un sentiero, facile e molto bello, che porta fino a quella che, secondo la tradizione popolare, è la piccola capanna di Leonard Weissensteiner e la chiesa costruita dall’eremita.
Ovunque, lungo il sentiero, si possono vedere segni tangibili della devozione dei tanti pellegrini che, negli anni, hanno scelto queste montagne e questi splendidi boschi come meta del loro viaggio spirituale.

Val d’Ega:
Questa bellissima valle, che qualcuno dice essere sempre baciata dal sole, prende il nome da un piccolo torrente, l’Ega (un affluente del fiume Isarco) che attraversa questa valle nel cuore delle Dolomiti.
È un luogo incredibilmente bello che mostra ai suoi ospiti solo il meglio dell’Alto Adige. Qui, infatti, si trovano luoghi che anche l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio degno di essere tutelato per farlo conoscere al mondo.
La Val d’Ega si trova ai piedi della catena montuosa del Catinaccio ed è circondata dall’imponente massiccio del Latemar famoso soprattutto per il suo splendido “bosco dei violini”.
Una terra non sempre facile da vivere e che l’uomo ha imparato ad accettare e a conoscere per potersi adattare anche ai suoi aspetti più aspri.
Bene lo sanno i contadini della Val d’Ega che qui, per secoli, hanno incontrato le mille difficoltà che si vivono quando si tenta di plasmare una terra difficile e rocciosa.
Uomini e donne che hanno, sicuramente, avuto paura di una natura così forte con la quale era difficile conciliarsi e che, proprio per questo, hanno affidato le loro vite alla religione.
Questa incredibile devozione è, ancora oggi, evidente in ogni chiesa, in ogni cappella presente nella valle e raggiunge il suo massimo splendore nel simbolo religioso del Santuario della Madonna del Soccorso di Pietralba, soprannominato Duomo delle Dolomiti. 

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