In vacanza con la principessa Sissi
Sono pochissimi quelli che
conoscono la mia immensa passione per la storia della giovane imperatrice
d'Austria, Elisabetta, nota come Sissi.
Scoperta in giovanissima età quando iniziai a guardare film e documentari sulla
sua storia. Sicuramente
il grande amore è nato dopo aver visto la trilogia cinematografica con la grande
attrice Romy Schneider e poi, negli anni successivi, è proseguito con
documentari che raccontavano la storia di questa giovane imperatrice.
Ma cosa c'entra Sissi con il mio primo viaggio in Alto Adige? C'entra eccome. L'imperatrice d'Austria,
infatti, amava follemente i boschi e le montagne dell'Alto Adige e trascorreva lunghi
periodi di vacanza in questo angolo di mondo unico.
È ora di mettersi in cammino
Decido di raggiungere il bellissimo lago di Carezza per cominciare la mia esplorazione. Una bella e facile passeggiata intorno al lago, punto di inizio di un’escursione davvero bella. Il percorso scelto, infatti, non si ferma solo al giro intorno al lago anche perché c’è molto altro da vedere e da scoprire.
È il momento di andare ad esplorare: il lago infatti è il cuore della vallata e da qui partono numerosi sentieri che si inoltrano tra bellissimi
boschi di conifere
.
Tra i tanti sentieri quello che, fin dal momento della pianificazione di questo viaggio, ha attirato la mia attenzione è sicuramente il sentiero soprannominato la “Passeggiata dell’Imperatrice Elisabetta”.
Ho deciso di farlo e la mia scelta è stata ampiamente premiata. Il cammino comincia subito con una forte emozione: il ponte tibetano.
Per attraversare un’alta e stretta gola scavata negli ultimi migliaia di anni da un piccolo ma impetuoso torrente di montagna, infatti, bisogna attraversare questo ponte tibetano. Si comincia subito con una scarica di adrenalina. Poi tutto diventa facile e rilassante.
Si tratta, infatti, di una bella e piuttosto semplice passeggiata tra i boschi che, di tanto in tanto, lungo il sentiero si aprono su splendidi paesaggi alpini. Bellissimi e lussureggianti prati e aspre pareti rocciose che guidano lo sguardo fino alle alte cime delle Dolomiti.
Il sentiero che prosegue tra splendidi boschi e una bellissima vista sull’imponente massiccio del Latermar e del Catinaccio, ha termine nella radura di Zenay dove si trova il monumento in ricordo del soggiorno dell’imperatrice Sissi.
L’imperatrice, infatti, trascorse l’estate del 1897 in Val d’Ega per motivi di salute e durante le sue tanto amate camminate scoprì proprio questa bella passeggiata che divenne la sua preferita.
Proprio ai lati del monumento dedicato a Sissi si trovano due comodi tavoli con le panchine, per fermarsi e godere del panorama e della pace che c’è, oppure, come ho fatto io, per fermarsi e fare una pausa pranzo in compagnia dell’imperatrice.
È ora di fare ritorno: il primo giorno in Val d’Ega volge al termine; riprendo il cammino lungo lo stesso sentiero dell’andata.
Lago alpino:
Sembrano incastonati
nella roccia, tra le alte montagne delle Dolomiti, sono i cosiddetti laghi
alpini.
Ma cosa hanno di tanto particolare per essere presi come esempio unico rispetto
a tutti gli altri laghi?
Bisogna immaginare di tornare indietro nel tempo per milioni di anni quando
hanno fatto la loro comparsa i primi enormi ghiacciai che, piano piano, con il
loro incessante movimento hanno plasmato e modellato il paesaggio alpino.
Il ghiacciaio infatti, come fosse un enorme escavatore, ha iniziato a scavare e
a depositare materiale qua e là dando vita ad un luogo caratterizzato da grandi
conche e profonde depressioni dentro le quali si è accumulata l’acqua piovana e
quella proveniente dallo scioglimento dei ghiacciai circostanti.
I laghi alpini sono molto diversi l’uno dall’altro e questo dipende da quanto
sono grandi e da quanta vita hanno. Ci sono laghi, infatti, che possono durare
solo qualche settimana e poi spariscono del tutto e altri che sono presenti da
migliaia di anni.
La vita di un lago alpino dipende da numerosi fattori quali profondità e
quantità di acqua che lo alimenta. Durante il periodo invernale la vita in un
lago alpino (a differenza degli altri laghi) si ferma quasi del tutto perché,
essendo completamente ricoperto di ghiaccio anche di un metro di spessore, non
si ha la possibilità di far passare abbastanza luce e questo comporta uno stop
alla fotosintesi delle alghe e all’inevitabile diminuzione di ossigeno in acqua.
Tutto ricomincia con la primavera: i primi raggi del sole riscaldano l’aria,
il ghiaccio sulla superficie dei laghi si scioglie e ricomincia il ciclo: compaiono
le prime larve d’insetti che hanno atteso tutto l’inverno sul fondo del lago,
comincia nuovamente il processo di fotosintesi delle alghe e la vita nel lago
può ricominciare per proseguire tutta la primavera, l’estate e l’inizio
dell’autunno.
Conifere:
Quando si parla di conifere la prima cosa che viene in mente
sono i grandi pini e gli abeti.
Alla grande “famiglia” delle conifere appartengono davvero molte tipologie di
piante tanto diverse tra loro, ma con delle caratteristiche uniche che le
differenziano da tutte le altre piante.
Tutte le conifere hanno foglie molto piccole per lo più a forma di ago o
squamiforme e sono quasi tutte piante sempreverdi: cioè che non perdono le
foglie in autunno.
Unica eccezione a questa regola è il larice: conifera le cui foglie in autunno
ingialliscono e che in inverno perde tutte le foglie.
Anche se ad un occhio inesperto non sembra, le conifere hanno fiori e fanno
frutti un po' diversi da come potremmo immaginarceli; a volte gli diamo nomi
completamente diversi ma ancora loro assolvono al ruolo più importante per una
pianta: la riproduzione.
Il frutto nella maggior parte dei casi è la pigna che al
suo interno porta e protegge i semi. In rari casi, come ad esempio nel ginepro,
i frutti sono carnosi e hanno le sembianze di gustose bacche blu che attirano
l’attenzione di molti animali che, mangiandoli, portano lontano i semi per dar
vita ad una nuova pianta.
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